Se vi trasferite all’estero, la responsabilità fiscale si sposta con voi. Ma ne potrete trarre anche dei vantaggi.
Lo sanno bene i quasi 500 mila pensionati italiani che secondo le stime hanno abbandonato il bel Paese per trasferirsi oltre confine e percepiscono la pensione all’estero. Alcuni di loro sono anziani che hanno deciso di abbandonare l’Italia per trasferirsi oltre confine molti anni prima, magari in cerca di fortuna: per questo percepiscono una pensione di un importo relativamente esiguo, avendo maturato solamente pochi anni di contributi.
La maggior parte di questi pensionati però ha deciso di espatriare solo una volta ritirati dal lavoro, beneficiando di una pensione all’estero più alta rispetto a quella che avrebbero percepito nel proprio Paese. Ricordiamo che l’Italia ha tassazioni del 20-40% lorde più alte rispetto all’Europa.
Da avvocati ad operai, da medici ad insegnanti, l’obiettivo è lo stesso: uno stile di vita migliore grazie ad agevolazioni fiscali per i pensionati all’estero. L’INPS ha versato finora all’estero oltre 700 milioni di euro per le pensioni italiane. Nel 2014 sono stati 5345 gli anziani espatriati, più del 65% rispetto all’anno precedente. Numeri sempre in crescita: perché?
Climi caldi con evidenti effetti positivi sulla salute. Posti con un costo della vita più accessibile, magari con tasse da pagare inferiori all’Italia, dove potersi concedere piccoli sfizi senza avere sempre un occhio al portafoglio. Questi sono solo alcuni motivi. Ad incidere sulla scelta è soprattutto la possibilità di beneficiare di regimi fiscali vantaggiosi per la pensione offerti da alcuni Paesi.
Basta una semplice ricerca in rete per trovare posti nel mondo con sostanziosi sgravi fiscali e con addirittura la tassazione delle pensioni italiane pari a 0. Cosa vuol dire? Barattare la vita in Italia per percepire la pensione lorda (e non più netta) all’estero.
Non è ovviamente semplice ed immediato ricevere la pensione all’estero senza pagare tasse. Gli anziani trasferiti in un altro Paese dovranno soddisfare una serie di requisiti per poter usufruire di una tassazione agevolata sulle pensioni italiane.
Allo stesso modo non basterà emigrare all’estero per beneficiare di agevolazioni fiscali sulla pensione. Difatti tali privilegi per i pensionati italiani varranno solo se questi risiedono in Paesi che hanno firmato con l’Italia la convenzione contro la doppia impostazione fiscale.
Dove emigrare: quali sono i Paesi con la più agevole tassazione per le
pensioni
Diamo un’occhiata ora alle mete più gettonate all’estero tra i pensionati italiani. Per capire le zone in Europa e non solo in cui vi è una maggiore affluenza di connazionali, prenderemo in considerazione gli ultimi dati sui pensionati italiani all’estero del 2016 pubblicati dal Centro Studi Itinerari Previdenziali.
I Paesi dell’Unione Europea sono una scelta valida e forniscono svariati tipi di vantaggi. Innanzitutto pur essendo oltre confine, permettono di rimanere abbastanza vicini ai propri cari. Per quelli meno distanti dall’Italia inoltre non vi sono particolari difficoltà nell’approccio a nuove culture e tradizioni. In questi Paesi, grazie alle convenzioni stipulate, i pensionati all’estero sono esenti dalla doppia imposizione di tasse e la pensione sarà tassata esclusivamente secondo le regole del Paese nel quale si ha la nuova residenza. I pensionati quindi beneficeranno di vantaggiose agevolazioni fiscali.
Così come i loro nipoti in fuga all’estero, le convenzioni stipulate anche con Paesi extra UE permettono agli over 65 di ritirarsi verso destinazioni molto più distanti ed essere sottoposti ad una tassazione molto vantaggiosa. Anche in questo caso la tassazione sulle pensioni italiane sarà sottoposta al solo regime fiscale dello Stato nel quale si è spostata la residenza. L’Italia ha siglato convenzioni con più di 90 Paesi, membri dell’Unione Europea e non UE, per evitare la doppia tassazione a discapito dei pensionati italiani. Vediamo ora da vicino quali sono alcuni tra i Paesi con il maggior numero di pensionati italiani.
• Albania;
• Argentina
• Australia;
• Brasile;
• Bulgaria;
• Canada;
• Costa Rica;
• Croazia;
• Montenegro;
• Portogallo;
• Romania;
• Singapore;
• Spagna;
• Stati Uniti;
• Svizzera;
• Thailandia;
• Tunisia;
• Ungheria.
Il moderno sogno americano coinvolge per l’appunto America Settentrionale con il 10% dei pensionati italiani e America del Sud con il 6%. L’Oceania ospita poche centinaia di connazionali, ma ha avuto un incremento negli ultimi anni dell’oltre 250%. È bene ricordare come larga parte dei pensionati all’estero, ben il 73%, risieda in un Paese in Europa.
Tra tutti questi Paesi solamente alcuni però offrono un sistema di tassazione ideale per le pensioni all’estero degli italiani. Due in Europa sono particolarmente attrattivi per i nostri connazionali:
. Albania: una delle mete emergenti per i pensionati Italiani, sia per la vicinanza con l’Italia, sia per la cultura, molto simile,in Albania le pensioni non sono tassate, sono a tasse 0% per questo motivo la pensione si rivaluta . del 20-40%
• Portogallo: la metà più ambita dai pensionati italiani. Ha introdotto una legge che prevede per i residenti non abituali (cioè che trascorrano qui almeno 6 mesi e 1 giorno all’anno) una tassazione del 10% per 10 anni; Scopri la nostra guida per pensionati in Portogallo.
• Spagna (Canarie e in special modo Tenerife): non sono applicate tasse regionali e comunali, così da avere una pensione del 15% superiore rispetto all’Italia. Da menzionare inoltre il costo della vita e le tasse la metà rispetto all’Italia e il clima mite tutto l’anno.
Agevolazioni fiscali per i pensionati sono previste anche in altri Paesi. In Tunisia ad esempio si paga solo il 25% delle tasse sul 20% del reddito, mentre il Canada prevede un’aliquota più favorevole del 15%. In Brasile esistono incentivi per emigrati sopra i 50 anni. E da non dimenticare sono i Paesi che offrono un costo della vita davvero basso. Tra questi si ricordano Thailandia, Romania e Bulgaria: per quest’ultima si ricorda che la vita costa solo un terzo rispetto all’Italia e anche una cena in 4 nel migliore ristorante in città non supera in tutto i 30 euro.
L’INPS fornisce un aiuto a tutti questi pensionati italiani all’estero, dando loro la possibilità di percepire la pensione all’estero in una banca italiana o straniera.
Quali sono i requisiti per beneficiare di agevolazioni fiscali
Come abbiamo visto il numero di connazionali che sta beneficiando della pensione priva di tasse (o quasi) all’estero è in continua ascesa. Per questo motivo l’INPS ha avviato una serie di controlli per verificare il corretto adempimento dei requisiti per non essere soggetti alla doppia tassazione delle pensioni italiane. Primo tra tutti l’essere residenti all’estero. Vediamo come:
• non avere il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
• avere dimora abituale per almeno 183 giorni in un Paese estero;
• non essere iscritti all’anagrafe dei residenti in Italia;
• essere registrati all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE).
Una volta soddisfatti questi requisiti, sarà possibile richiedere il trasferimento della pensione all’estero compilando e trasmettendo la domanda sul sito dell’INPS: sarà necessario innanzitutto allegare l’attestazione originale della nuova residenza fiscale rilasciata dall’autorità competente del Paese estero.
A questo punto la decisione sarà in mano solo all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale: alla presenza infatti di eventuali incertezze sui requisiti, l’INPS potrebbe non accogliere la richiesta e continuare ad applicare sulle pensioni all’estero la comune tassazione italiana. A quel punto il pensionato avrà l’opportunità di fare ricorso e, in caso di vittoria, vedersi rimborsate le tasse fino a quel momento versate.
Un caso particolare è per i trasferimenti in corso d’anno: se il pensionato risiede in Italia per un periodo inferiore a 6 mesi, alcune convenzioni contro la doppia imposizione con la Svizzera e la Germania prevedono che la sua pensione venga sottoposta ad un frazionamento del periodo di imposta.
È possibile vivere all’estero senza tasse?
In sintesi, sì. Dopo una vita di sacrifici e contributi, è possibile veder realizzato il sogno di ritirarsi a vivere in tranquillità e sicurezza in un posto, perché no, dal clima caldo e dal costo della vita meno caro. Ma soprattutto beneficiando di agevolazioni fiscali per ricevere al netto una pensione senza tasse.
È importante però avere ben chiare le suddette destinazioni e gli iter burocratici. Per questo, prima di fare le valigie, è bene fare i dovuti accertamenti, magari affidandosi ad agenzie serie per consigli professionali. A questo punto non resterà che godersi il tanto agognato riposo.